Gli italiani e l’epidemia, come cambiano le emozioni

Gli italiani e l’epidemia, come cambiano le emozioni

Gli Italiani sono investiti da una vera e propria tempesta emotiva. Nel breve giro di pochi giorni hanno prima cominciato a osservare un nemico lontano e astratto, per vederlo poi via via approssimarsi e impossessarsi della vita quotidiana di tutti.

Quali sentimenti ha suscitato e suscita? Sociometrica, grazie alla tecnologia di Expert System, l’azienda italiana leader globale nel campo dell’analisi semantica, è in grado di monitorare il sentimento del Paese attraverso la raccolta e la classificazione, in tempo reale, di migliaia e migliaia di testi pubblicati sui social media. Ogni testo viene analizzato secondo l’emozione specifica che esprime (rabbia, gioia, ecc.) in un catalogo molto ampio, che prevede oltre 80 emozioni possibili. Una tecnologia di intelligenza artificiale che può darci in tempo reale la sintesi di quello che passa per la mente (e il cuore) degli Italiani, o almeno di quelli che utilizzano i social media (circa 40 milioni di persone).

Il monitoraggio è in atto da due settimane; perciò è stato possibile vedere l’evoluzione dei pensieri della popolazione di giorno in giorno. E il 13 marzo è un giorno particolare perché, dopo un continuum in cui le emozioni negative hanno praticamente occupato tutta (o quasi) la gamma semantica del sentimento, le emozioni positive cominciano a farsi strada fino a raggiungere quasi un quarto dei sentimenti espressi. Ma andiamo con ordine.

Nell’arco delle due settimane qual è la gamma prevalente delle emozioni? La mappa che segue li illustra in maniera chiara: la quantità di spazio di ogni emozione rappresenta il suo peso specifico e il colore, nel variare dal rosso (negativo) al verde (positivo), segnala il loro significato.

Le emozioni negative nel loro complesso rappresentano il 54,9 % delle emozioni espresse e quelle positive il 13,5 %. La potenza della tecnologia però sta nell’identificare le singole emozioni. Al primo posto c’è la paura, che da sola rappresenta il 10,4 di tutto l’insieme dei sentimenti, quasi affiancata da un’emozione di calma che ha fatto sempre da contraltare, in tutti questi giorni, a quello della paura, pesando quasi allo stesso modo. Tuttavia l’insieme delle emozioni negative è molto ampio: dopo la paura c’è la sofferenza, espressa sia riguardo alle persone colpite, sia rispetto alle restrizioni dei comportamenti quotidiani dettate dall’espandersi dell’epidemia. Terza emozione è la tristezza, e si intuisce facilmente, seguita dalla repulsione, dove si mischiano parecchie motivazioni, ma che principalmente viene imputata al virus medesimo. Segue quello che nella mappa viene indicato come “salutismo”, e si riferisce alla necessità di avere e rafforzare comportamenti salutari di difesa nei confronti del virus. C’è poi l’ansia, che aveva connotato in prevalenza i primi 3-4 giorni e che via via si è affievolita, non appena i contorni della malattia sono apparsi più chiari. Più in giù nella graduatoria, ma ancora nelle prime dieci emozioni, ci sono l’offesa e l’odio, che sono un mix molto variegato, che si scaglia contro quelli che infrangono le regole di comportamento decise dal governo, ma anche contro chi si ritiene all’origine del virus, come la Cina e gli stranieri in generale. Al decimo posto c’è l’empatia verso chi si trova in difficoltà rispetto al lavoro e al reddito. Fino a qualche giorno fa non era presente, se non in minima parte, nessun sentimento positivo.

Da notare come nel corso dei giorni i discorsi sono diventati sempre meno italo-centrici, perché all’inizio sembrava che la questione, oltre la Cina, interessasse solo il nostro paese, ma via via si è affermata la percezione che in Occidente fossimo solo i primi, non gli unici. Questo ha allargato l’orizzonte dell’epidemia e ha creato una sensazione focalizzata sull’aspetto sanitario, mentre in un primo momento ha navigato nel mix tra sanità e politica.

Nei giorni è cresciuta anche la consapevolezza scientifica, nella mappa indicata con il termine “modernità”, dove s’intende che la modernità della scienza permette di governare meglio i fenomeni. Questo spazio è costantemente cresciuto e ha permesso di abbassare la parte ansiosa, anche se ha mantenuto il sentimento di paura. Cioè la maggior consapevolezza ha tolto indistinzione all’epidemia, ma ne ha confermato la pericolosità.

Arriviamo alle ultime 24 ore con la seconda mappa. La prima emozione singolarmente considerata è l’atteggiamento positivo, cioè fiducioso e ottimista, che raggiunge l’8.5 % del totale delle emozioni espresse, leggermente superiore alla paura, che si ferma all’8,4 %. È la prima volta che un’emozione positiva s’afferma nelle due settimane, anche se tuttavia nel complesso prevalgono ancora quelle negative. Quelle positive però passano dal 13,5 % al 22,8 %. Oltre la paura, c’è l’aspetto negativo dell’epidemia in sé, che continua a colpire le persone, che genera sofferenza, tristezza, repulsione e stress, emozioni ampiamente registrate.

Un’ampia gamma di emozioni si riferisce al fatto che non tutta la gente rispetta gli obblighi di legge. È per questa ragione che è emerso negli ultimi due giorni il sentimento di “dissolutezza”, cioè si definiscono dissoluti o sconsiderati quelli che non si attengono alle regole anti-virus. Allo stesso modo sono da interpretare altre due emozioni: “maleducazione”, in cui ci si rivolge sempre alle persone che non mantengono le distanze e di “offesa” verso chi, non rispettando le regole, mette in pericolo altre persone. Qualcuno poi usa l’arma dell’ironia, che nella mappa si trova sotto la dizione di “divertimento”, per identificare le molte espressioni creative e divertenti con cui si trattano i cambiamenti dei comportamenti quotidiani e altri aspetti derivanti dagli obblighi di legge, quasi interamente riferiti alla vita familiare, a sorpresa, “ritrovata”.

Basta scorrere la mappa per vedere quante e quali altre emozioni permeano in questo momento la popolazione italiana rispetto all’epidemia. Alcune emozioni decisamente decostruttive, come l’irritazione, l’esasperazione, l’angoscia, la disillusione e altre ancora non hanno corso, o almeno lo hanno in misura irrilevante.

Il quadro complessivo che ne deriva è naturalmente di un Paese preoccupato, con tratti anche di paura, ma non smarrito, non implosivo nel sentimento negativo, anzi il mutare delle emozioni delle ultime 24 ore indica il crescere di un sentimento di maggiore fiducia e di razionalizzazione del fenomeno.